j

Lorem ipsum dolor amet, consect adipiscing elit, diam nonummy.

Follow Us

Search

Casale dei Baroni - Segui il tuo sogno: troverai la strada che ti condurrà qui

L’abito da sposa: storia, origini e curiosità.

Se pensiamo ad una sposa, nella nostra mente si materializza l’immagine di una donna avvolta in un bellissimo e principesco abito rigorosamente BIANCO, simbolo di candore, purezza e verginità, per definizione, il “colore della sposa”. Ma è sempre stato così? Quella del bianco è una tradizione che si è consolidata relativamente da poco, nei secoli scorsi non era certo la scelta più ovvia. Vediamo  insieme quelle che sono le origini e le tappe salienti dell’evoluzione, in termini di stile e nuance, dell’ abito da sposa dall’antichità ad oggi.

Nella Grecia classica il giorno del matrimonio le ragazze indossavano una semplice e lineare tunica lunga trattenuta in vita da un cordone,  sulle spalle un mantello corto e sottile, detto clamide, e come unico ornamento una coroncina di mirto tra i capelli, la pianta sacra alla dea dell’amore Afrodite.

Nell’antica Roma le spose indossavano una tunica bianca, stretta in vita da una fascia di lana con un nodo particolare, il “nodo d’Ercole”,  contro il malocchio, che solo lo sposo poteva sciogliere la prima notte. Pare siano state proprio le romane a inaugurare la tradizione del velo, che era solitamente di colori intensi come il rosso rubino, arancione o giallo, trattenuto da una coroncina di mirto e fiori d’arancio.

Durante il Medioevo l’abito da sposa divenne uno status symbol, rappresentava infatti  l’agiatezza economica ed il prestigio sociale. Allora i materiali più pregiati, come velluto, seta e damascato erano di colori molto forti, soprattutto il rosso, l’abito bianco quindi non era più usato. Divenne, più sontuoso e ricco, anche il velo,  fermato con fili d’oro e perline, serviva a proteggere la sposa dagli spiriti maligni e dal malaugurio.

Nel 1406, in modo inconsueto rispetto agli usi dell’epoca, la principessa Filippa, figlia di Enrico IV d’Inghilterra, per le sue nozze scelse un abito bianco composto da una tunica e un mantello in seta con orlo in pelliccia. Un secolo e mezzo più tardi, nel 1558, in epoca moderna, Maria Stuarda, regina di Scozia, si presentò in chiesa da Francesco II di Francia, con un abito candido, andando contro gli usi dei reali francesi per i quali il bianco era il colore del lutto.

Nel corso del XVI secolo fece la sua comparsa sulle scene lo strascico, simbolo di ricchezza: più era lungo e lavorato, più era ritenuta benestante la sposa e la sua famiglia.

Nei secoli successivi l’abito nuziale non seguì tradizioni precise ma si lasciò andare a quelle che erano le mode del momento. Si passò dallo sfarzo rinascimentale dei tessuti broccati, damascati, molto ricamati e colorati, allo stile più austero e lineare del 1600; per arrivare poi nel XVIII secolo allo sfarzo e l’ostentazione degli abiti dalle gonne pompose, ricchi di merletti, pizzi, e dai colori pastello; per poi tornare, dopo la Rivoluzione Francese, alla semplicità delle linee e alla leggerezza dello stile impero.

Ma, è nel 1840 che l’abito da sposa bianco diventerà un’istituzione. In questa data la regina Vittoria sposò il principe Alberto di Sassonia-Coburgo e, rompendo con la tradizione reale, che voleva l’argento come colore usato per l’abito nuziale, entrò in chiesa sfoggiando un vestito bianco composto da un corpetto e una gonna ampia, finemente ricamato e arricchito da fiori d’arancio, completato da un lunghissimo strascico. La foto ufficiale del matrimonio con questo abito venne pubblicata in tutto  il mondo, lanciando una moda che si consoliderà nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri, a rafforzarla anche i valori legati a questo colore: simbolo di verginità, purezza ed eleganza.

Nel corso del tempo e dei secoli l’abito da sposa è cambiato adattandosi alle mode:  le linee, la foggia, i modelli  e i materiali sono mutati ma l’unica costante è il bianco, in tutte le sue sfumature e declinazioni (avorio, crema, écru, ghiaccio, panna) è sopravvissuto, rimanendo il colore delle spose per eccellenza. Certo è che il vestito nuziale è anche lo specchio della propria epoca, cambia come cambiano gli usi e i costumi della società perciò la diffusione sempre maggiore del rito civile ha arricchito notevolmente il ventaglio cromatico estendendolo a tonalità poco comuni come il blu e il grigio, mentre continua a essere tabù il nero, un colore considerato inadatto per l’occasione in tutte le culture del mondo. Oggi non esiste un dogma da seguire per gli abiti da sposa, tutto dipende dalla personalità, dai gusti personali di colei che deve indossarlo. Non importa se bianco, rosso o arcobaleno, oggi l’abito da sposa è un modo per esprimere se stesse, sentirsi belle e a proprio agio il giorno più importante della propria vita. Ogni sposa è stupenda quando a vestirla è un sorriso.